MR. SILVIO BERLUSCONI?

 

Considerazioni sull'attuale situazione politica in vista delle prossime elezioni e sulla figura dell'ex-premier Silvio Berlusconi: le opinioni personali di un anziano compagno dell'inossidabile "Vecchia Guardia" e dei suoi familiari con le idee estremamente chiare!

GOVERNO MONTI, MANOVRA ECONOMICA, CASTA & “SACRIFICI” (ITALIA 2012)

 

GOVERNO MONTI, MANOVRA ECONOMICA, CASTA & “SACRIFICI” (ITALIA 2012).

Carrellata di immagini reperite su Facebook.

CASTA, BERLUSCONI, MEDIASET, BUNGA BUNGA, FIAT, MARCHIONNE, MONTI, PRIVILEGI, EVASIONE FISCALE, PRIVATIZZAZIONI, COSTO DELLA VITA, BORSA VALORI, EUROPA, EURO, VATICANO, IOR, MAFIA, CAMORRA, SPESE MILITARI, F35, FINMECCANICA, IRAQ, LIBIA, AFGHANISTAN, DISOCCUPAZIONE, PRECARIATO, PENSIONI, TICKET, ICI, IVA, BENZINA, GASOLIO, ACCISE, TASSE/PIZZO, ECC.

SONO INCAZZATO/A NERO/A E DI TUTTO QUESTO NON NE POSSO PIU’!!!

FREE PALESTINE. STOP GAZA GENOCIDE!

L’ultimo articolo di Vittorio Arrigoni: In Libia bombardamenti “umanitari” targati ONU, in Yemen gas nervino e cecchini contro i manifestanti, in Bahrein carri armati sauditi con licenza di strage suscitano il biasimo generale, mentre in Palestina l’ennesimo bagno di sangue perpetrato dalla cosiddetta unica “democrazia” del Medio Oriente scivola ordinariamente in secondo piano. Ieri notte massicci bombardamenti lungo la Striscia a Gaza City, Rafah e Khan Younis hanno causato secondo fonti mediche 18 feriti, 7 dei quali bambini e 2 donne. Questa mattina carri armati israeliani hanno invaso la zona est di Gaza City aprendo il fuoco: un ferito. Nello stesso momento un drone (UCAV) bombardava a est di Shuajaiyeh ferendo gravemente alcuni guerriglieri della resistenza. Queste ultime vittime si sommano ai 5 feriti di sabato mattina, fra i quali un bambino di 3 anni colpito alla testa da schegge di esplosivo a Rafah, a sud della Striscia e soprattutto si aggiungono all’uccisione di 2 bambini sabato sera. Attacchi indiscriminati contro la popolazione civile di Gaza in seguito al lancio nel deserto del Negev, in territorio israeliano, sempre nella giornata di sabato, di una cinquantina di colpi di mortaio da parte delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, lancio che aveva provocato 2 feriti lievi. Hamas che non sparava piu’ un colpo contro obiettivi israeliani da mesi, che in pratica aveva disarmato la sua resistenza e continuamente tramite il premier Ismail Hanye invitava le altre fazioni a fare altrettanto, decideva questo nuovo attacco mentre a Gaza City la sua polizia reprimeva nel sangue le manifestazione pacifiche dei giovani di Gaza per la fine delle divisioni, assalendo brutalmente anche i giornalisti di testate straniere come Reuters, France Television e Associated Press (secondo quanto denunciato dall’autorevole PCHR) e soprattutto contemporaneamente ai primi contatti fra rappresentanti del governo di Gaza e Fatah con il preciso intento di avvicinare le parti verso l’unità nazionale. Evidentemente questi eventi concatenati dimostrano come vi sia una forte frangia all’interno di Hamas che lavora assiduamente affinchè le divisioni interpalestinesi restino cosi come sono. Oggi che l’oppressione israeliana a Gaza si sta mostrando con tutta la sua spietatezza, ecco che Hamas è tornato a chiedere responsabilmente a viva voce un coprifuoco. Fino all’ultimo ho avuto il dubbio se scaricare le foto delle ultime vittime dell’occupazione e inviarle a Peacereporter. Sono ciò che rimane di Mohammed Issa Faraj Allah, 16 anni, e Qasem Salah Abu Uteiwi, 15 anni, uccisi sabato sera mentre stavano giocando a est del villaggio di Juhr Addik, circa a 300 metri dal confine nel centro della Striscia di Gaza. Un carro armato israeliano ha sparato contro di loro più di venti missili. Mi sono recato ieri a portare le condoglianze alle famiglie dei 2 bambini nel campo profughi di Nuseirat. Non sono tornati a casa la sera, eravamo tutti in pena, specie dopo che abbiamo udito i bombardamenti. Quando la mattina seguente ci è arrivata la notizia che all’ospedale al Shifa avevano portato 2 corpi di civili, sono corso immediatamente e nel frigorifero dell’obitorio ho riconosciuto Qasem, o quello che restava di lui, senza più un braccio, senza piu’ un dente in bocca. Cosi Khaled, un cugino della vittima. I Faraj Allah sono una famiglia poverissima e a Khaled durante Piombo Fuso l’esercito israeliano ha distrutto la casa e circa 3 dunum di terra. Sua sorella Ayat è stata colpita al torace da un cecchino agli inizi di gennaio 2009. Sotto il tendone che raccoglie parenti e amici in una veglia funebre il padre di Mohmmed si è rivolto verso di me: Non hanno coscienza, non hanno leggi, possono fare di noi quello che vogliono. L’ONU che ha prontamente approvato una risoluzione per attaccare la Libia, ha messo il veto contro la condanna a Israele per il crimine delle sue colonie in Palestina e questo ha esacerbato gli animi. La chiamano guerra al terrorismo, ma dovrebbero rinominarla guerra al terrorismo arabo, perche’ il terrorismo israeliano non si tocca. Continua il padre del bambino ucciso: Ho lavorato 12 anni in Israele e questa è la gratifica. I fratelli di Mohammed hanno visto le foto del suo cadavere in quello stato e chiedono vendetta. Sono queste le ragioni del conflitto. Mentre uno dei ragazzini che mi circondano aziona il suo bluetooth per passarmi sul cellulare quelle terribili foto, leggo nei suoi occhi e in tutti gli occhi dei bambini che mi scrutano quello che il padre della vittima mi ha appena spiegato, quel fuoco che un domani potrebbe ardere Israele se a questa gente non viene restituita liberta’ e giustizia. Restiamo Umani. Vittorio Arrigoni da Gaza City.

MILAN WWII BRITISH COMMONWEALTH MEMORIAL (ITALY)

Cimitero Militare del Commonwealth Britannico nel Parco di Trenno a Milano. Il 3 settembre 1943 le Forze Alleate avevano iniziato la liberazione della penisola italiana, in coincidenza con l'armistizio firmato dagli Italiani. L'avanzata degli Alleati fu bloccata durante i due successivi inverni: nel 1943 lungo la linea difensiva tedesca “Gustav” e nel 1944 sulla linea “Gotica”. All'inizio dell’aprile 1945 gli Alleati lanciarono l'offensiva finale contro le ultime resistenze tedesche in via di dissolvimento e si fecero strada rapidamente nella pianura padana. A Milano, già liberata dai partigiani, il 4° Corpo d'Armata Statunitense entrò senza combattimenti il 2 maggio 1945, giorno della resa della Germania. Dato che sostanzialmente a Milano non ci furono scontri, le perdite da parte dei reparti del Commonwealth furono minime. La maggior parte delle tombe nel cimitero sono di prigionieri di guerra, o aviatori trasferiti qui dopo la guerra da cittadine più o meno distanti (Bergamo, Boves, Carpi, Cicogna, Modena, Parma, Piacenza, Torino, e Val d'Isere). Nel Cimitero di Guerra di Milano sono sepolti 417 caduti della Seconda Guerra Mondiale, appartenenti alle nazioni del Commonwealth, 27 dei quali non identificati.

MUSEO DEL RISORGIMENTO (MILANO, ITALY)

 

Il Museo del Risorgimento di Milano, nato nel 1885, ha sede nel settecentesco palazzo Moriggia ed illustra un periodo di 74 anni della storia italiana compreso fra il 1796 (la prima campagna di Napoleone Bonaparte in Italia) ed il 1870 (annessione di Roma al Regno d'Italia). Il museo raccoglie opere d'arte, cimeli, dipinti, stampe, armi ed oggetti che ricordano le guerre d'indipendenza, le Cinque Giornate di Milano del 1848 e l'epopea garibaldina. Il Museo del Risorgimento ebbe origine da un nucleo di documenti sul Risorgimento raccolti per l'Esposizione di Torino del 1884, poi trasferiti nel Salone dei Giardini pubblici a Milano ed in seguito nelle sale della Rocchetta al Castello Sforzesco, dove venne ufficialmente inaugurato il 24 giugno 1896. Nel 1943, a causa dei bombardamenti che colpirono il castello, venne trasferito temporaneamente al piano terreno di Casa Manzoni. Infine nel 1951 venne collocato all'interno del palazzo Moriggia, dove si trova tutt'ora. Il percorso espositivo, progettato in modo da seguire l'ordine cronologico degli eventi, si snoda attraverso quindici sale storiche a cui si è recentemente aggiunta la nuova Sala d'Armi. L'ultimo rinnovo risale al 1998 quando furono riprogettate le strutture espositive permanenti, destinate ai nuclei salienti delle collezioni, ed in particolare ai cimeli. Il museo può vantare il manto verde ed argento e le preziose insegne regali dell'incoronazione di Napoleone Bonaparte, lo stendardo della Legione Lombarda Cacciatori a cavallo ed il primo Tricolore italiano. Durante quest'ultima ristrutturazione sono stati riprogettati il sistema di illuminazione, il corredo didascalico e recuperato il retrostante “Giardinetto romantico”. Il palazzo Moriggia che oggi ospita il museo fu progettato nel 1775 da Giuseppe Piermarini a ridosso del vasto complesso di Brera, in epoca napoleonica fu dimora del Ministero degli Esteri e successivamente del Ministero della Guerra. Dall'inizio del ventesimo secolo il palazzo passò alla famiglia De Marchi, quindi fu donato alla collettività dalla moglie del naturalista Marco De Marchi e da allora destinato a sede museale.

OCCUPY WALL STREET (WE ARE THE 99%!)

 

OCCUPY WALL STREET (WE ARE THE 99%!).

Occupy Wall Street (in italiano “Occupiamo Wall Street”) è un movimento di contestazione pacifica nato per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario, che si è concretizzato in una serie di dimostrazioni nella città di New York presso Zuccotti Park. I partecipanti alla dimostrazione manifestano principalmente contro l'inequità economica e sociale sviluppatasi a seguito del tracollo del sistema di sfruttamento e speculativo capitalistico mondiale, ispirandosi alle proteste popolari nel Nordafrica e Medio Oriente del 2010/2011. Dimostrazioni simili si sono svolte in altre 70 città degli Stati Uniti e successivamente anche in Canada, Australia, Regno Unito ed Italia.

Immagini di archivio trovate sul WEB. Un ringraziamento a tutti gli sconosciuti fotografi che hanno reso possibile questo collage.

WWW.OCCUPYWALLST.ORG

1915-1918. THE GREAT MASSACRE / IL GRANDE MASSACRO

 

24 maggio 1915 / 4 novembre 1918, il grande massacro del coinvolgimento dell’Italia nella prima guerra mondiale costato 680mila militari morti, 600mila prigionieri e dispersi, 950mila feriti e mutilati, oltre ai 50mila civili che vi persero la vita nel corso di battaglie e bombardamenti in cui rimasero coinvolti. Da non dimenticare inoltre le migliaia di soldati “selezionati” attraverso le famigerate “decimazioni” e fatti fucilare dai tribunali militari italiani dopo pseudoprocessi sommari, mentre i profittatori di guerra e gli imboscati se ne restavano a casa al sicuro ed in pantofole accumulando immense ricchezze. Collage di immagini, giornali, riviste e cartoline d’epoca, nonché dei film classici sull’antimilitarismo: “All’Ovest niente di nuovo” tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque, “Orizzonti di Gloria” di Stanley Kubrick con Kirk Douglas e “Uomini contro” di Francesco Rosi con l’indimenticabile Gian Maria Volontè, un classico del genere. Questo video non celebra alcuna presunta “vittoria”, ne è dedicato alla “giornata delle forze armate” del 4 novembre. E’ invece dedicato alla memoria di tutti i poveracci che trascorsero oltre tre anni in trincea in mezzo al fango, alla sporcizia, ai topi, alla neve ed al freddo, prima di essere mandati all’assalto al macello in insensati attacchi frontali sotto il fuoco dell’artiglieria e delle mitragliatrici “nemiche”, che servivano solo ad arricchire di medaglie e di gradi i loro ufficiali superiori alla Cadorna, o alla Badoglio durante il disastro di Caporetto. Solidarietà anche ai soldati austroungarici che patirono le stesse sofferenze, anche loro vittime dei mostri dell’imperialismo e del militarismo guerrafondaio. Chi sostiene le spese militari (come l’attuale governo di Mario Monti con l’acquisto degli inutili e costosissimi F35…), o ha in mente nuove guerre (mascherate ipocritamente da “missioni di pace”) se ne vada prima a fare una passeggiata nello sconfinato cimitero militare di Redipuglia!

NO MORE WARS! PEACE FOREVER!

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012 A CIVITAVECCHIA

 

Elezioni amministrative a Civitavecchia del 6 e 7 maggio 2012.

Al consiglio comunale di Civitavecchia barra il simbolo “Rifondazione Comunisti Italiani” e scrivi Sergio Santacecilia, il voto utile!

Contro il fascismo, il razzismo, l’imperialismo, la “casta”, la mafia e la camorra, per la Pace ed il Socialismo, sempre dalla parte di studenti, precari, lavoratori, disoccupati e pensionati!

No al governo degli speculatori e delle banche!!!

LOTTA DI CLASSE IN BELGIO (1934)

 

LOTTA DI CLASSE IN BELGIO.

Miseria a  Borinage (Misère au Borinage, Belgio, 1934).

Nel 1932 in Belgio, dopo la quinta diminuzione del salario dei minatori in meno di due anni, un grande sciopero paralizza le miniere di carbone per due lunghissimi mesi dal 6 luglio al 4 settembre 1932. Lo sciopero sarà poi duramente represso.

Il documentario descrive le condizioni degli operai e delle loro famiglie.

La struttura si compone di una serie di sequenze narrative autonome: distruzione da parte del padronato delle derrate alimentari: latte e caffé sono rovesciati in acqua e a terra, il frumento pronto per il raccolto viene bruciato; montaggio di filmati della repressione di un altro sciopero a Ambridge in Pennsylvania; corteo di donne e repressione da parte della forza pubblica; notizie e commenti sullo sciopero nella stampa nazionale; tomba del giovane minatore Louis Tayenne ucciso il 10 luglio 1932; consegna alla madre vedova di 73,50 franchi per un giovane minatore di 15 anni, che lavorava nelle profondità della miniera immerso nell'acqua; sfratto delle famiglie che non possono più pagare l'affitto (di 330 case operaie 200 resteranno vuote) e trasferimento in baracche dismesse senza acqua corrente e senza elettricità, collocate per ironia sotto i pali dell'alta tensione; episodi di solidarietà tra i lavoratori e riunioni organizzative; raccolta degli scarti di carbone; visita medica organizzata dal sindacato dei bambini malati e denutriti; dimostrazione a Wasmes del 15-16 ottobre 1933 con il ritratto di Karl Marx per l'anniversario della sua morte.

ANNI DI LOTTA (RICORDANDO GIAN MARIA VOLONTE’)

 

“Dimenticata Militanza. Un ritratto politico di Gian Maria Volonté” è un documentario sul famoso attore, ideato e diretto da Patrizio Partino. È una co-produzione Zi&Pa Pictures e Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico con interviste a personalità del cinema, del sindacato e dell'attivismo italiani (Oreste Scalzone).

Volonté, il militante. Quanti conoscono questo singolare e importante aspetto della vita del grande attore? Il video si pone l’obiettivo di raccontare e talvolta ricostruire questo aspetto di Gian Maria Volonté, quello riguardante il suo forte impegno politico, il suo esporsi senza cercare di mediare le proprie posizioni.

Grande rappresentante del cinema italiano e internazionale ha lavorato per Sergio LeoneJean-Luc GodardMario MonicelliMarco BellocchioPaolo e Vittorio Taviani e moltissimi altri, regalando straordinarie interpretazioni tra cui quella che valse all'Italia il Premio Oscar per il film di Elio Petri “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Vincitore di numerosi premi tra cui il prix d'interprétation masculine al festival di Cannes, l'Orso d'Argento al festival di Berlino, il David di Donatello, il Nastro d'Argento e il Globo d'Oro al miglior attore protagonista. Premiato con il Leone d'Oro alla carriera al festival di Venezia nel 1991 è scomparso prematuramente sul set del film “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Angelopoulos, dove recitava al fianco di Harvey Keitel.

Dimenticata Militanza” vuole indagarne e riscoprirne l'incessante impegno politico, che nell'Italia dell'attualità politica ed economica pare non essere più una priorità.

https://www.facebook.com/dimenticatamilitanza/

FEDOR ADRIANOVIC POLETAEV. PARTIGIANO SOVIETICO IN ITALIA (1909-1945)

 

Fëdor Andrianovič Poletaev (Фёдор Андриа́нович Полета́евRjazan', 14 maggio 1909, Cantalupo Ligure2 febbraio 1945) è stato un partigiano sovietico che ha combattuto in Italia.

Nato a Katino nell'Oblast' di Rjazan', figlio di agricoltori, divenne operaio e fu richiamato nell'esercito nel 1931, arruolato nel Reggimento di artiglieria divisionale nella Divisione Fucilieri di Mosca dell'Armata Rossa. Nel 1933 venne congedato, sposò una coetanea ed ebbe tre figli e tornò alla vita di operaio in un kolkhoz dove era addetto alle macchine agricole.

Nel 1939 a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale venne richiamato a combattere nel 280esimo Reggimento artiglieria della 780esima Divisione Fucilieri, che cambiò nome in 90esima Divisione Fucilieri della Guardia con decreto del Commissario del popolo del 26 novembre 1941, dove raggiunse il grado di sergente. Nel giugno del 1942 venne catturato dai tedeschi e portato nel lager di Vjaz'ma. Di qui fu trasferito a Perticev, poi nella Polonia occupata e infine in Italia.

Nel luglio del 1944, mentre era internato in un campo di concentramento nei pressi di Tortona, contattò alcuni esponenti della Resistenza e fuggì con altri prigionieri sovietici dal campo di prigionia raggiungendo i partigiani sull'Appennino ligure. Venne incorporato nel Distaccamento B.I.R.S. (Banda italo russa di sabotaggio), che faceva parte della 798esima Brigata "A. Mazzarello". Nel mese di ottobre su ordine del VI Comando di Zona, per esigenze tattiche la Brigata fu sciolta e confluì nella 58esima Brigata "Oreste" della Divisione Garibaldi "Cichero". L'8 ottobre 1944 su ordine del comando della Brigata "Pinan" andò a combattere nel nuovo Distaccamento" Nino Franchi".

Il 27 ottobre 1944 il suo distaccamento prese posizione a Roccaforte Ligure in val Borbera. Poco dopo l’unità si trasformò in Battaglione e si spostò a ridosso delle Gole di Pertuso, sempre in Val Borbera. Nel paese di Lemmi si recò il nuovo Distaccamento "Peter" del battaglione "Franchi". Dopo aver superato i rastrellamenti nazifascisti dell'inverno 1944-1945,venne ucciso nella Battaglia di Cantalupo il 2 febbraio 1945, mentre stava proteggendo il momentaneo arretramento di alcuni compagni. Il combattimento fu comunque vinto dalle forze partigiane.

Questo video è dedicato ai 5000 partigiani sovietici che hanno combattuto in Italia contro i nazifascisti.

CONTRO IL FASCISMO DI IERI E DI OGGI

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

https://www.facebook.com/partigianisovietici/

https://www.facebook.com/nicolai.bujanov.cavriglia.ar/

http://contropiano.org/news/cultura-news/2017/07/08/nikolaj-bujanov-piu-alto-del-sole-luglio-093736

 

CRIMINI DI GUERRA ITALIANI (ITALIAN WAR CRIMES)

 

 

CRIMINI DI GUERRA ITALIANI (ITALIAN WAR CRIMES).

“ITALIANI BRAVA GENTE?”: INTERVISTA AD ANGELO DEL BOCA, STORICO DEL COLONIALISMO ITALIANO.

Negli anni che vanno dall’unità del nostro Paese alla fine della seconda guerra mondiale si sono verificati molti episodi nei quali gli italiani si sono rivelati capaci di indicibili crudeltà. In genere le stragi sono state compiute da “uomini comuni”, non particolarmente fanatici e non addestrati alle liquidazioni in massa. Uomini che hanno agito per spirito di disciplina, per emulazione, o perché persuasi di essere “nel giusto” eliminando coloro che ritenevano “barbari”, o “subumani”.
Angelo Del Boca esamina gli episodi più efferati, quelli che costituiscono senza dubbio le pagine più buie della nostra storia nazionale: i massacri di intere popolazioni del meridione d’Italia durante la cosiddetta “guerra al brigantaggio”, l’edificazione nell’isola di Nocra in Eritrea di un sistema carcerario fra i più mostruosi, le rapine e gli eccidi compiuti in Cina nel corso della lotta ai boxers, le deportazioni in Italia di migliaia di libici dopo la “sanguinosa giornata” di Sciara Sciat, lo schiavismo applicato in Somalia lungo le rive dei grandi fiumi, la creazione nella Sirtica di quindici lager mortiferi per debellare la resistenza di Omar el-Mukhtàr in Cirenaica, l’impiego in Etiopia dell’iprite e di altre armi chimiche proibite per accellerare la resa delle armate del Negus, lo sterminio di duemila monaci e diaconi nella città conventuale di Debrà Libanòs, la consegna ai nazisti da parte delle autorità fasciste di Salò di migliaia di ebrei destinati allo sterminio.
È vero che nell’ultimo secolo e mezzo molti altri popoli si sono macchiati di imprese delittuose quasi in ogni parte del mondo. Tuttavia soltanto gli italiani hanno gettato un velo sulle pagine nere della loro storia, ricorrendo ossessivamente e puerilmente a uno strumento autoconsolatorio: il mito degli “italiani brava gente” (…), un mito duro a morire che ci vuole “diversi”, più tolleranti, più generosi, più gioviali degli altri e perciò “incapaci” di atti crudeli.
Vanno aggiunti i crimini di guerra commessi in Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia sulle stesse orme delle unità di occupazione naziste.