QUANDO GLI ANGELI CANTANO (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

Domenica 18 marzo 2012: manifestazione in occasione dell’inaugurazione dei giardini dedicati alla memoria dei giovani antifascisti del centro sociale “Leoncavallo” Fausto e Iaio (Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci) in piazza Durante, con la partecipazione del sindaco Pisapia, lettura di testi in piazza S.Materno e concerto finale del gruppo musicale “Daniele Biacchessi e Gang” in via Mancinelli, Milano, Lombardia, Italia.

Gruppo di musica popolare, sociale e di lotta composto da Daniele Biacchessi, Marino Severini e Sandro Severini, brani tratti dall’album “Il Paese della vergogna”.

Video realizzato per la sezione ANPI, Associazione Nazionale Partigiani Italiani “Nicolai Bujanov”.

4 MAGGIO 1944 (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

L'eccidio di Monte S.Angelo fu una strage compiuta dai nazifascisti il 4 maggio 1944 sul Monte S.Angelo nel comune di Arcevia (Ancona), nella quale vennero uccisi 63 tra civili e partigiani italiani.

I 7 FRATELLI CERVI (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

Emilia Romagna 1943, durante la seconda guerra mondiale i sette fratelli Cervi, Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio, contadini di Campegine in provincia di Reggio Emilia, di estrazione cattolica ma fortemente antifascisti, formarono insieme al padre Alcide la cosiddetta "Banda Cervi", che compì azioni di guerriglia contro i fascisti ed i tedeschi. Catturati dopo che il loro casale fu circondato da numerose forze nemiche, furono imprigionati a Reggio Emilia ed il mattino del 28 dicembre 1943 tutti fucilati dai fascisti al poligono di tiro della città, insieme ad un compagno di prigionia.

DANTE DI NANNI (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

Dante Di Nanni (Torino, 27 marzo 1925/Torino, 18 maggio 1944) è stato un partigiano italiano, insignito della Medaglia d'oro al valor militare. Di Nanni si asserragliò in un’appartamento ed ingaggiò un lungo scontro a fuoco con le truppe nazifasciste, supportate pure da un'autoblindo e da un carro armato. Dopo essere riuscito ad eliminare numerosi soldati nemici, riuscì anche a mettere fuori uso i due veicoli corazzati lanciando cariche di tritolo e bombe a mano dal suo balcone. L'assedio durò quasi tre ore ed una volta terminate le munizioni, pur di non consegnarsi vivo, si trascinò ferito verso la ringhiera del balcone e dopo aver salutato la folla con il pugno chiuso e con il grido "Viva l'Italia" si gettò nel vuoto.

EURIALO E NISO (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

SESTO S.GIOVANNI (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

A FAUSTO E IAIO (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

L'omicidio di Fausto e Iaio è un episodio di matrice terroristica, avvenuto a Milano il 18 marzo 1978 e le cui vittime furono Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci, all'epoca diciottenni frequentatori del Centro Sociale Leoncavallo, uccisi con 8 colpi di pistola da parte di elementi neofascisti. I due ragazzi stavano conducendo approfondite indagini (con interviste sul campo, registrate meticolosamente su nastri, poi trafugati misteriosamente dopo la loro morte) sul traffico di eroina e cocaina nel quartiere di Lambrate Città Studi, gestito da potenti ambienti della malavita organizzata e dell'estrema destra milanese. La controinformazione condotta da alcuni giornalisti indipendenti e militanti del Centro Sociale Leoncavallo portarono ad individuare nel bar Pirata (centro di ritrovo dei neofascisti della zona) il luogo di ritrovo degli autori materiali dell'omicidio, ma le indagini ufficiali, condotte dal sostituto procuratore Armando Spataro e passate ad altri 4 sostituti procuratori, non hanno mai individuato né i mandanti né gli esecutori di questo delitto rientrante nella “strategia della tensione” dell’epoca. Nel 2011, in un'intervista a Radio 24, la madre di Fausto ha accusato esplicitamente i servizi segreti di essere i mandanti dell'omicidio dei due giovani: "Negli anni ho riannodato i fili della memoria, i pezzi di un piccolo mosaico che mi ha permesso di raggiungere la vera verità che io conosco. Mio figlio è stato vittima di un commando di killer giunti da Roma a Milano, nel pieno del rapimento di Aldo Moro, in una città blindata dalle forze dell'ordine. Un omicidio su commissione di uomini dei servizi segreti".

VIA DEI GEORGOFILI 27 MAGGIO 1993 (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

La strage di via dei Georgofili è un attentato di stampo mafioso attribuito a Cosa Nostra. Nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, a Firenze venne fatta esplodere una Fiat Fiorino imbottita di esplosivo nei pressi della storica Torre dei Pulci, tra gli Uffizi e l'Arno, sede dell'Accademia dei Georgofili. Nell'immane esplosione persero la vita 5 persone: Caterina Nencioni (50 giorni di vita), Nadia Nencioni (9 anni), Dario Capolicchio (22 anni), Angela Fiume (36 anni), Fabrizio Nencioni (39 anni) e 48 persone rimasero ferite. Oltre alla Torre vennero distrutte moltissime abitazioni e perfino la Galleria degli Uffizi subì gravi danneggiamenti. La strage viene inquadrata nell'ambito della feroce risposta del clan mafioso dei corleonesi di Totò Riina all'applicazione dell'articolo 41bis che prevede il carcere duro e l'isolamento per i mafiosi. Due mesi dopo, il 27 luglio, altri attentati mafiosi vennero compiuti a Roma (alle chiese di S.Giovanni in Laterano e S.Giorgio al Velabro) e a Milano in via Palestro, dove un'autobomba provocò cinque morti: tre vigili del fuoco ed un agente della polizia municipale intervenuti sul posto ed un cittadino straniero che dormiva su una panchina. Successivamente il pentito Gaspare Spatuzza espresse "malessere" nei confronti di questo attentato e chiese "perdono" alla città.

A PEPPINO IMPASTATO (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

Peppino Impastato nacque a Cinisi, in provincia di Palermo il 5 gennaio 1948 da una famiglia mafiosa (il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio ed altri parenti erano mafiosi ed il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, ucciso nel 1963 in un agguato nella sua Giulietta imbottita di tritolo). Ancora ragazzo ruppe con il padre, che lo cacciò di casa, ed avviò un'attività politico-culturale antimafiosa. Nel 1965 fondò il giornalino “L'idea socialista ed aderì al PSIUP. Dal 1968 in poi partecipò con ruolo dirigente alle attività dei gruppi della nuova sinistra. Condusse le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di Palermo, in territorio di Cinisi, degli edili e dei disoccupati. Nel 1976 costituì il gruppo “Musica e cultura”, che svolse attività culturali (cineforum, musica, teatro, dibattiti, ecc.). Nel 1976 fondò Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denunciò i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini ed in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga attraverso il controllo dell'aeroporto. Il programma più seguito era “Onda pazza”, trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici. Nel 1978 si candidò alle elezioni comunali nella lista di Democrazia Proletaria. Venne assassinato nella notte tra l'8 ed il 9 maggio del 1978 nel corso della campagna elettorale. Con il suo cadavere venne inscenato un attentato, atto a distruggerne anche l'immagine, in cui la stessa vittima avrebbe dovuto apparire come attentatore suicida, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pochi giorni dopo gli elettori di Cinisi votarono il suo nome, riuscendo ad eleggerlo simbolicamente al consiglio comunale. Stampa, forze dell'ordine e magistratura parlarono di atto terroristico, in cui l'attentatore sarebbe rimasto vittima di un suicidio dopo la scoperta di una lettera scritta in realtà molti mesi prima. L'uccisione, avvenuta in piena notte, riuscì a passare la mattina seguente quasi inosservata, poiché proprio in quelle ore veniva ritrovato il corpo senza vita del presidente della DC Aldo Moro in via M. Caetani a Roma.

USTICA 27 GIUGNO 1980 (DANIELE BIACCHESSI & GANG)

 

La strage di Ustica fu un disastro aereo provocato da aerei della NATO (nel tentativo di abbattere un altro aereo di linea su cui avrebbe dovuto viaggiare il leader libico Gheddafi) in cui persero la vita 81 persone nel cielo tra le isole di Ustica e Ponza, venerdì 27 giugno 1980, quando l'aereo di linea Douglas DC-9 I-TIGI, appartenente alla compagnia aerea Itavia, si squarciò in volo senza preavviso e scomparve in mare. Dopo oltre trent'anni di inchieste, molti aspetti di questo disastro non appaiono ancora chiariti, mentre invece è certo il depistaggio inscenato da servizi segreti ed Aeronautica Militare, oltre all’eliminazione sistematica per “motivi accidentali” di parecchi dei possibili testimoni, che erano a conoscenza diretta di quanto accaduto.

VIA ITALIA (DANIELE BIACCHESSI & GANG)